martedì, febbraio 23, 2016

Lukas/Klaus

È domenica. Vado in edicola. Niente settimanale di enigmistica oggi, ché già l'ho preso.
Nella sua bottega di latta che anticipa di dieci passi lo spiazzo della chiesa, sta il paciocco edicolante: a lui chiedo se è rimasta una copia di Norme e tributi del mese corrente. Sono un po' sfiduciato dato che quattro giornalai in mezz'ora hanno risposto picche alla domanda; la richiesta venuta fuori dalla mia bocca, poi... non ci faccio l'abitudine all'età che avanza mentre resto imbecille uguale.
Ad ogni modo, il nostro controlla vicino a sé e stana una copia, scrutandola da dietro gli occhiali che ha appositamente ripescato col cordoncino attorno al collo.

"Dodici e novanta... Bella giornata, eh?"
Blatero qualcosa, perennemente impreparato a questa domanda, che tra l'altro cinque minuti prima mi aveva rivolto pure la fornarina in panificio. Conscio dell'eloquio mio, compenso con la faccia ebete e sorridente a sprazzi che mi ritrovo.

Lui non attende la risposta interlocutoria che non saprei dare e si accontenta del sorriso rotto; sorride pure lui e però afferro la sua battaglia con l'amarezza: di incapacità ne ho un sacco ma ho l'olfatto di un maiale da tartufo quando si tratta di 'ste cose.

"La cosa che mi piace di questo lavoro è che ogni tanto si vedono belle persone", dice col suo accento toscano. E continua: "Oramai lo riconosco subito chi... merita di vivere, via".

* * *

La narrazione doveva finire sopra per far credere al mondo che sono l'ideale della bellezza e della bontà, modello maschile della pubblicità dell'acqua Vitasnella - pulito dentro e bello fuori. Nella realtà è stato felice il momento di riconoscimento reciproco e m'ha lasciato un appagante senso di compagnia nella miseria, mentre tornavo agli auricolari.
Di più: c'era autocompiacimento in me dopo aver sentito dire mezza cosa bella sul sottoscritto, pure se con una perifrasi di un giornalaio sdentato che non mi conosce. Questo dà la misura della mia piccolezza. Io sono giudicato, sarò giudicato e giudico.

Con la fine del 2015 e l'inizio del 2016 intensifico gli ascolti della musica dell'odio: per ogni cosa che faccio o non faccio, lascio cadaveri dietro ed io stesso muoio un tozzo alla volta.

La cosa che preoccupa è che nonostante tutto cerco seriamente di essere la persona migliore che posso, dentro e fuori; eppure questa settimana ho pure intascato quattrini non miei che non ho restituito: eh, più o meno ho rubato. La persona migliore che posso fa proprio schifo. Ciao Brian dei Monty Python, ciao Paletta di Ciprì e Maresco.
Always look on the bright side of life.