venerdì, giugno 26, 2015

Endovena chi viene a cena

Ho paura della gente che si avvicina per parlare, o peggio, per raccontare qualcosa.

Usavo monitorare con la coda dell'occhio un mio collega; lo vedevo avvicinarsi vivendo una separazione netta tra fisico e coscienza: (fuori) sorridevo mentre iniziava a parlare di grigliate domenicali e della perfetta temperatura in gradi celsius per un barbecue di carne a seconda della caramellatura desiderata per la bracioletta; (dentro) ogni passo del mio collega verso di me lo vivevo come un orangutan immobilizzato vivrebbe l'appropinquarsi allo scroto di un punteruolo rovente.


La scena dell'estrazione del cellulare dalla tasca della giacca per mostrare le foto delle grigliate, l'equivalente della criptonite: il tempo di capire cosa stesse succedendo ed era già troppo tardi - le ginocchia subivano una mazzata da dietro, ma l'obbligo morale era tenere gli occhi aperti e fingere interesse - un waterboarding di noia, annaspando per non andare in apnea da sonno.

Mi chiedo se facessi lo stesso effetto anch'io quando parlavo di musica.
Periodicamente anche oggi mi prende quella voglia di condivisione, il che è singolare visto che ho piuttosto a cuore la mia riservatezza. Il contrappasso sproporzionato è che adesso Youtube mi propone video di recensioni di un olio anticellulite dopo la rimozione di cookie ed opt-out vari.

Ho comprato una barca. Meglio: dopo un po' di ricerche, ho trovato e mi son comprato ...Una barca, e non mi esploso tra le mani dopo un attimo; neanche i Vakki Plakkula ne avevano più copie, a parte le loro personali, qualche anno fa.
La morale è che c'ho voglia di essere molesto.

lunedì, giugno 01, 2015

Roma ladrona / Days without ties

Siccome scrivo da un futuro anteriore, nel senso che quel che viene di seguito è già (non) accaduto, non serve nemmeno uno spoiler alert a questo punto; scrivo giusto perché sono un grafomane e mi piace che entropicamente ci confondiamo tutti un po': la premessa era che nei prossimi giorni sono stato a Roma; ora ci aggiungo la nuova premessa che per un mesetto almeno starò scravattato/senza legami (o così spero).


* * *

Invito allora quei topi d'appartamento che vorranno approfittare della mia assenza per saccheggiarmi la dimora nel frattempo ad organizzarsi dandosi i turni: ho appena fatto le pulizie di primavera (quelle del 2012, ché avevo accumulato un po' di ritardo) per cui se doveste rovistare, vi pregherei comunque di lasciare in ordine.

Magari, compiendo un atto di carità, date da mangiare alle mie pantegane domestiche se dovessero aver finito di rosicchiare i bulbi oculari dalle teste mozzate di bambine intolleranti al glutine che tengo sul comodino; non date loro schifezze però: una dieta sana è la base per una vita non spesa rosicando, anche per un roditore. Che posso farci? Mi piace viziarle un po', quelle simpatiche canaglie di fogna. Nell'eventualità, lasciate tutto sull'altarino nero accanto all'ultima pila di CD, quella con gli Unsane e Lonnie Johnson.