lunedì, dicembre 24, 2012

Frame by frame

Credo sia la prima volta che assisto all'efferatezza che si nasconde nel defenestrare una piccola tradizione. Lo si fa in nome della comodità, dei tempi che cambiano, dei bambini che non mangiano la verdura.
Mi pesa comunque: si vive delle piccole cose, o almeno è così per me. Trapianti ed espianti piccole macchie di verde e di terra che sono radicate nella memoria, poi le lasci chissà dove.
Non da me, non da altri.
Possono le piccole cose essere fatte per andare perdute?
Smile.
Insert coin to continue.




9 commenti:

  1. Spero di no, spero che le piccole cose non vadano mai perdute. E' di questo che si vive, no? In fondo siamo noi gli artefici... ciao bisonte, piccolo animale :)

    RispondiElimina
  2. Di piccole cose vivo, eppure pare che siano loro a non sopravvivermi.
    Alberto Camusso ne Il mito di Sisifo parlava della vita dopo la perdita di grandi cose, come il padre che sopravvive alla figlia; qua il convento non passa niente di grande, invece, eppure si percepisce il senso di vuoto anche con la perdita di cose minuscole.
    È una memoria dissennata, quella per le futilità, eppure ha un peso sensibile.
    Oh, il bisonte ricambia il saluto all'ape: 'sto regno animale è proprio misterioso!

    (E per la serie pubblicità progresso e ad eterna memoria, I Camillas mi piacciono un sacco: visti due volte dal vivo e m'hanno fatto ridere come un infante; ho il secondo ciddì perché le canzoni mi lasciano qualcosa e mi riportano ad altri tempi luoghi persone; il terzo album è appena uscito e lo prendo appena li becco in concerto, il primo è esaurito).

    RispondiElimina
  3. Oh il Camus col suo mito ultimamente mi gira intorno tipo squalo... devo assolutamente leggerlo!
    Le piccole cose a volte ti si mettono di traverso in gola e restano a soffocare. Le grandi è meglio lasciarle buone da una parte, come si dice? Non svegliar il can che dorme!
    Ave bisonte piccolo animale!
    Ancora rido per i Camillas....

    RispondiElimina
  4. Ci sono diverse cose che andrebbero lette di Camus: quel che trovi nel Sisifo è strisciante pressoché in tutto quel che ha scritto, per cui se hai tempo e voglia, e se non l'ha già fatto, puoi leggere le opere che non hanno la forma di saggio.
    Eppure mi fa un effetto strano sapere che vuoi leggerlo: non ti ci avrei vista fino a poco tempo fa, credo.
    Io non sono un gran lettore, ma proprio i suoi scritti li sento particolarmente vicini - li ho letti riletti sottolineati abusati.
    Questa è la mia prima risposta da utente "moderno", sai? : )
    Al solito peraltro sono strafelice di leggerti! Grazie mille...

    RispondiElimina
  5. Ci sono diverse cose che andrebbero lette di Camus: quel che trovi nel Sisifo è strisciante pressoché in tutto quel che ha scritto, per cui se hai tempo e voglia, e se non l'ha già fatto, puoi leggere le opere che non hanno la forma di saggio.
    Eppure mi fa un effetto strano sapere che vuoi leggerlo: non ti ci avrei vista fino a poco tempo fa, credo.
    Io non sono un gran lettore, ma proprio i suoi scritti li sento particolarmente vicini - li ho letti riletti sottolineati abusati.
    Questa è la mia prima risposta da utente "moderno", sai? : )
    Al solito peraltro sono strafelice di leggerti! Grazie mille...

    RispondiElimina
  6. Ho letto molto tempo fa Lo straniero, e non ho gradito molto. Per questo mi sono ripromessa di tornarci su. Devo capire se è l'autore o la scelta del libro che non mi va a genio.
    Perché non mi ci vedevi?
    Ciao utente moderno :))

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, ci credo che non hai gradito molto: io Camus non lo trovo "apepamesco", o almeno è un abito che si può indossare con agio in periodi in cui si è in qualche modo predisposti.
      Lo straniero è stato il primo che ho letto e l'ho riletto almeno un paio di volte da allora. Se posso permettermi, prova a leggere La Peste, o magari Caligola, per altri aspetti. In ogni caso sono sicuro che troverai un sacco di spunti, cose che potresti condividere o forse no, ma che muovono degli ingranaggi. Ti dirò di più: a me è servito leggere La Peste, quando l'ho fatto, che è una bestemmia ma ormai l'ho detto. Se Bart Abbacchi nasce ad Orano non è un caso.
      Posso pure dirti, anche se dall'esterno, che oggi l'ape potrebbe leggere Lo Straniero diversamente. Sei palesemente un'ape geneticamente modificata rispetto già a poco tempo fa, guardando a come/cosa scrivi: è il bello dell'evolverSi.

      Elimina
  7. Lei è una bella personcina Signor December, e non dica che non è vero! No no no no non lo dica! Nohoooo....
    La peste, ok :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono una personcina sì, non lo nego, ma un psa po' come tutti alla fin fine. Come direbbe qualcuno ridendo, gira e rigira siamo "escrescenze che respirano"..! A riempire i vuoti sono più gli altri che noi stessi.
      Poi se leggi fammi sapere: sono curioso di capire come lo vedi.

      Elimina