Blood boiling in slow motion.
Alle sette di mattina nevica oltre la sottile lastra di vetro della finestra, preparo un caffè e mi cimento in un botta e risposta con mio fratello: la voce grave del mattino fa morire dal ridere quando si fa finta di essere De André che canta Cara ti amo.
Eccoti l'utero.
Martin L'utero.
Enrico Verato.
E tutti gli insulsi giochi di parole che scordo, e sono molti.
Più ci penso e più trovo geniale il titolo (che ovviamente non è mio).
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