Saluto la domenica mattina con il più plebeo dei caffè doppi, quello di McDonald's. Fuori, il sottile sbrizzichìo bagna appena le strade e macchia i vetri degli occhiali; i fumatori camminano; le donne mature con lo spaesamento dettato dalla vergogna entrano nelle loro case chiuse, quelle dove si gioca d'azzardo; le chiese mettono in funzione le campane e qualcuno varca davvero la soglia; gli zingari non la varcano invece: chiedono soldi, ma oggi niente ginocchia per terra dato il marciapiedi zuppo né cappello proteso per via delle quattro gocce; qualcuno corre e qualcun altro è in pasticceria: probabilmente qualcuno di quelli ora in chiesa poi li raggiungerà come un tomwaits al negozio di Zerelda Lee.
Il mio caffè è sul vassoio, in un bicchiere di carta non colmo ma pieno sì. Niente zucchero o cucchiaini: c'è soltanto il bicchiere sul vassoio e sì, riesco a rovesciarlo sul tavolo nel poggiarlo. Asciugo e vado in bagno a lavare le mani.
Lì, la rivelazione. Non vorrei essere mai una portatrice di handicap: condividere la tazza forzatamente col genere maschile che piscia in piedi dev'essere abominevole.
Scatta il sondaggione: quante donne su sedia a rotelle credono nella reincarnazione delle anime?
lunedì, febbraio 17, 2014
Lost in mine
martedì, febbraio 11, 2014
Gertrudo
Le gambe si muovono in avanti, il torso non lo sento più.
Ho detto il superfluo di te; meno di 24 ore dopo sei depresso e morto da giorni e ritrovato per caso.
Anni fa era C.: c'avevo suonato insieme Today e poi non mi sono neanche avvicinato per salutare quando ne ho avuto la possibilità. Fin quando ne ho avuto la possibilità.
Avevo bisogno di suonare Duk Koo Kim quella volta, e ora non so neanche più come si suoni o si canti.
Ricordo i colpi di bazooka, li ricordo tutti quanti e li trattengo nella carne, e di tanto in tanto basta nulla per farli detonare ancora e ancora.
La moto che ti ha messo sotto ed è scappata guardandoti.
Chi ti parla per inerzia.
Chi senza saper nulla presume.
Parafrasando Emo:
"Perché non metti il vestito buono di papà?"
"Dov'è la vanga?"