lunedì, aprile 21, 2014

Bignè, done that

Sono fortunato: ho conosciuto creativi, artigiani, artisti e genii.
Pasqua è passata ascoltando il nuovo disco di brava gente con cui ho condiviso la tavola, leggendo le tavole di un amico.
In un paio di mesi ho visto suonare dal vivo probabilmente gli ultimi musicisti ad avermi ispirato ed entusiasmato prima che la raffinata arte del rammendo giocasse un così importante ruolo nella mia vita.
Restano i morti (e loro vabbè) e quelli che hanno chiuso per "cessata attività": in quest'ultimo caso però c'è ancora spazio per piccoli miracoli/botte-di-culo, e si spera che uno di questi si verifichi nel giro di un mese.
Mi resta poco o nulla da ascoltare e vedere dal vivo, e sogni nel cassetto non credo di averne più: me li avete succhiati via tutti uno ad uno; non ci fosse il carcere vi disintegrerei le facce a pugni, bastardi che non siete altro.

Oggi, in controtendenza con me stesso riprendo in mano la mia Grace - credo che sia passato più di un anno dall'ultima volta che l'ho tirata fuori dalla custodia. Scimmiotto Charlie Christian e Benny Goodman.
Fuori ha smesso di piovere.
Questo post è adolescenziale pure più di quel che scrivo di solito, ma chi se ne fotte. Zerocalcare, me fai mori' ma "la doccia è un hobby borghese come il jazz" un cazzo.
Guardo alla Second Line, penso a Ciprì e Maresco: Palermo come New Orleans? Tutto può essere.

Studio studio studia, lavoro lavoro lavora, corro corro corri.
Oggi, fottetevi tutti: non sono un cazzo di nessuno io, figuratevi voi.

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