martedì, gennaio 06, 2015

YHWH Yamaha Vs. Shiva Piaggio

Qualche sera fa guardavo un film. Un tizio diceva che ogni parte di una macchina (o forse di un orologio) ha una sua funzione: nessuno mette ingranaggi in più in un congegno; allo stesso modo nel mondo non esisterebbe il superfluo e la presenza di ognuno avrebbe proprio per questo un suo perché.
Affascinante; non fosse però che la cosa presuppone un'intelligenza che preordina il mondo, una visione finalistica delle cose.
A dirla tutta, se qualcuno mette i pezzi nel numero giusto in una macchina è solo questione di convenienza: si risparmia sulle materie prime o i componenti e ci si semplifica la vita quando ci sono difetti; l'intelligenza in questione allora è scansafatiche e pure un po' pidocchiosa.
E che motivo avrebbe l'intelligenza di essere così accorta economicamente? L'ipotesi più realistica è che opera in regime concorrenziale con altre intelligenze: cerca di ridurre i costi e rendere il prodotto-mondo più competitivo. O forse c'ha un mutuo con la mia banca, non so.
Inoltre pure le cose che credevo bellissime e potenti perché "inutiliter data", senza un fine, sarebbero una porcata, disposte al solo scopo di adescare un compratore in una sagra delle vacche cosmica: un po' come il rosso ferrari od il bollino Chiquita; non cose davvero inutili ma studiate e poi serializzate per far presa sul fruitore finale, e non il marchio di Dio ma il marchio di un dio, utile a distinguere la provenienza del prodotto tra un dio e l'altro.
L'alternativa è abbracciare l'idea che se un'intelligenza c'è, è sbronza, fa la prima cosa che le passa per la testa e poi collassa; o è l'intelligenza/idiot savant vittima del più grande deficit di attenzione e di memoria mai visto.

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