martedì, agosto 04, 2015

I faunamboli

Un'estate sorprendente come l'alito di una monaca di clausura.
Per piacere, no, basta più: c'ho il cuore deboluccio, il riflusso gastrico è in agguato con blitzkrieg di svomazzo ("Guarda là!" "Cosa..?! BLLEUNMAEGH"), e poi mi si scompiglia la carnagione con queste botte di vita, 'ste botte degne di un'orda di lanzichenecchi ubriachi.

Ma oh, instant poll, sei felice?
Dico a te: sei felice?
Dai, su, rispondimi qualcosa: un pensiero, un input, una citazione, un'imitazione di Calimero, perdinci! Devo cercare di capire che sto facendo e perché.

Se però mi capitasse ancora sotto gli occhi prosa o poesia paraerotica di delicati animi maschili il sarcasmo potrebbe avere la meglio su di me. Magari qualche tempo fa al posto del sarcasmo avrei potuto usare un randello sulle rotule, che è mooolto meno sfigato del sarcasmo, ma oggi DNA telecamere GPS ed impronte digitali hanno compromesso gli sfoghi semplici ed irragionevoli di un passato neanche così tanto lontano. Nostalgia nostalgia canaglia.

Su questo pianeta chi vive?
Esiste Groucho pakistano, esiste Red Hood, esiste l'anziana cinese che cammina verso quel che le sta dietro come i gamberi (e senza neanche guardare), esiste il Campione estivo che batte tutti, esistono i tecnofili, esistono quelli che salutano ed esiste il giovane Scarperosa che invece non saluta mai. Chi fra questi viva e come non è dato saperlo, Teodoro avrebbe scritto un romanzo coi fiocchi però.

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